Grafico ricerca ipsos su sacchetti biodegradabili e compostabili

 

“Penso tuttora che si sia trattato di un grosso passo verso la civiltà e il rispetto per l’ambiente, anche perchè questi sacchetti possono essere a loro volta riutilizzati per la raccolta dell’umido” (ricerca IPSOS Public Affairs)

Secondo la ricerca “Abitudini di spesa degli italiani presso le catene di distribuzione e atteggiamenti nei confronti delle bioplastiche” commissionata da NovamontIPSOS Public Affairs, gli italiani (82%) valutano positivamente il passaggio dai sacchetti di plastica tradizionale a quelli biodegradabili e compostabili.

Dall’analisi è emerso che gli italiani sono sempre più sensibili al tema ambientale con posizioni diverse:  gli “entusiasti” (il 27%), ossia coloro che si sentono chiamati in causa attivamente per portare aventi il tema ambientale e per i quali ogni singolo gesto rappresenta una rivoluzione in grado di cambiare il mondo; gli “istituzionalisti” (il 42%), che pur attuando comportamenti virtuosi nel proprio quotidiano credono che la responsabilità di trovare soluzioni efficaci ai problemi ambientali vada demandata alle istituzioni e, infine, i “disillusi” (il 31%), che considerano la tematica ambientale una battaglia persa non prestandovi particolarmente attenzione, specie nei gesti quotidiani.

 

Graifici ricerca ipsos su sacchetti biodegradabili e compostabili

 

Una volta portati a casa, i sacchetti della spesa sono utilizzati per usi diversi: la maggior parte degli intervistati li utilizza per il contenitore dei rifiuti umidi, seguito dagli indifferenziati. Alcuni, invece, li utilizzano per trasportare oggetti, riporre gli avanzi di cibo, surgelare i cibi o addirittura come “portabiancheria” quando si è in viaggio.

Grande consenso anche per l’iniziativa di trasformare in biodegradabili e compostabili i sacchetti per ortofrutta, come prescrive la direttiva europea che scatterà a partire dal 2018.

Secondo Alessandro Ferlito, responsabile commerciale di Novamont, “un dato emerge su tutti dalla ricerca: per il consumatore il sacchetto, sia esso per asporto merci che frutta/verdura oggi è, a tutti gli effetti, un servizio perché non esaurisce la sua funzionalità nel singolo gesto di trasporto e perché portatore di valori rispetto all’ambiente. Gli italiani sono pronti alla nuova direttiva ma chiedono più qualità e più informazione e la GDO, che da sempre è sensibile a questa domanda, saprà certamente rendersene interprete”.

Qui la notizia completa e alcuni grafici della ricerca IPSOS Public Affairs