Oltre la metà dei sacchetti in circolazione sono illegali. La normativa è chiara, eppure nei mercati rionali e nei negozi di prossimità si fatica a trovare i sacchetti in Mater-Bi.
Come riconoscere un sacchetto biodegradabile e compostabile a norma di legge?
Nella rubrica “Fuori TG” del Tg3 del 25 ottobre 2016 si è parlato del fenomeno dei sacchetti della spesa non conformi alla legge, durante la quale erano presenti Marco Versari, presidente di Assobioplastiche e in collegamento Beppe Croce di Legambiente.
Il servizio si apre con un video che mostra da subito il problema delle buste nei mercati rionali: tra le persone intervistate nessuno aveva sacchetti in Mater-Bi, ma soltando buste di plastica illegali.
Marco Versari di Assobioplastiche commenta il fimato dicendo “questa è la fotografia sul problema dei controlli. I consumatori si stanno accorgendo del problema e finalmente inizia a passare l’informazione”. In studio mostra alcuni esempi di shopper illegali: spesso si può trovare scritto “sacchetti da usare solo all’interno dei negozi, non utilizzare per asporto merci”. E’ quindi importante fare attenzione a ciò che è scritto.
Beppe Croce di Legambiente ribadisce il fatto che oltre il 50% degli shopper in circolazione sono illegali: “Purtroppo è una cifra molto alta. Un danno molto rilevante sia dal punto di vista economico che ambientale”.
Sono i numeri a raccontare questa realtà sommersa: vengono prodotte circa 40.000 tonnellate di sacchetti di plastica illegali. Il valore perso della filiera legale è pari a 160 milioni di euro, l’evasione fiscale di 30 milioni e un aggravio dei costi di smaltimento dei rifiuti quantificato in 50 milioni di euro.
Ciascuno di noi può aiutare i propri commercianti di fiducia a mettersi in regola! Stiamoci attenti!
Guarda il servizio della rubrica “Fuori TG” del Tg3 del 25 ottobre 2016
Impariamo insieme a riconoscere i sacchetti biodegradabili e compostabili a norma di legge (UNI EN 13432:2002)