La biodegradabilità

La degradazione è un processo a cui sono sottoposte tutte le sostanze e le materie. I tempi di in un tale riduzione variano significativamente in base alla persistenza della materia o della sostanza specifica.

Il medesimo processo interessa anche le sostanze organiche e nello specifico caso è noto come biodegradazione: le sostanze organiche attraverso l’azione di microrganismi vengono de-composte (decomposizione) in elementi essenziale e completamente reinserite nel ciclo vitale della natura.

Attraverso tale processo la natura provvede al proprio equilibrio attraverso il recupero di materiale organico derivante da organismi animali e vegetali morti. La capacità delle sostanze organiche e anche di alcuni composti sintetici di sottoporsi a tale processo è noto come biodegradabilità.

La compostabilità

Il compost si presenta come terriccio e, per la sua ricchezza di sostanze organiche, è utilizzato come fertilizzante.

È il risultato di un processo chiamato compostaggio che attraverso la biodegradazione aerobica di materiale organico lo riduce in elementi essenziali che convergono nel compost.

Nel recupero delle sostanze organiche derivanti da rifiuti, il compostaggio è agito secondo diverse tecniche, ma tutte di basano sul medesimo principio di biodegradabilità della materia di origine. Si definisce, quindi, compostabilità la capacità di un materiale organico di trasformarsi in compost mediante il processo del compostaggio.

Una norma comunitaria dell’Unione Europea in materia di “Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione” (EN 13432) fissa i criteri per cui un materiale sia riconosciuto come compostabile:

  1. BIODEGRADABILITÀ: degradazione almeno del 90% in 6 mesi in ambiente aerobico (ambiente ricco di ossigeno); tali valori vanno testati con il metodo standard EN 14046 (anche chiamato ISO 14855);
  2. DISINTEGRABILITÀ: a contatto con materiali organici per un periodo di 3 mesi, la massa del materiale deve frammentarsi  ossia almeno il 90% deve ridursi a frammenti di dimensioni inferiori a 2 mm; tali valori vanno testati con il metodo standard EN 14045;
  3. ASSENZA DI EFFETTI NEGATIVI SUL PROCESSO DI COMPOSTAGGIO
  4. CONCENTRAZIONE DI ALCUNI ELEMENTI ENTRO I LIMITI CONSENTITI: metalli pesanti, pH, contenuto salino, solidi volatili, azoto, fosforo, magnesio e potassio