A Matrix approfondimento sul commercio dei sacchetti fuori norma, con la testimonianza di Massimiliano Noviello di Coop Ventuno

Lo scorso 27 novembre a Matrix, il celebre programma di approfondimento in onda su Canale5, il conduttore Nicola Porro, assieme ai suoi ospiti, ha trattato il tema del racket degli shopper illegali, spesso utilizzati come forma di estorsione per il controllo del mercato illecito.

Analizzando l’argomento e raccogliendo le considerazioni di esercenti e acquirenti, è emerso che, nonostante i divieti presenti nella normativa vigente, molti rivenditori appartenenti alla piccola distribuzione preferiscono consegnare agli avventori buste di plastica.

Secondo i dati forniti da un’indagine del Codacons (il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) in 300 mercati di 15 città italiane, l’83,9% dei sacchetti sarebbe fuori norma.

Durante il confronto in studio, è intervenuto il giornalista de La Stampa Gabriele De Stefani che, in seguito a una sua inchiesta realizzata per il quotidiano torinese, ha così sintetizzato la situazione italiana: «Emerge un quadro molto diverso, a seconda delle zone d’Italia. Il filo conduttore è l’evasione fiscale attuata su questi sacchetti irregolari, contribuendo annualmente all’immissione illegale nell’ambiente di 50.000 tonnellate di plastica. Prevalentemente al Nord Italia, aziende già attive nel settore della plastica affiancano alla produzione legale una produzione illegale. Al Sud il quadro cambia, essendoci una forte relazione con la criminalità organizzata cui consegue il racket degli shopper illegali».

La trasmissione è proseguita con l’intervista a Massimiliano Noviello di Coop Ventuno, che non solo ha sposato il progetto di legalità promosso da SacchETICO, ma ha deciso di combattere concretamente il traffico illecito di sacchetti: «Coop Ventuno nasce per contrastare la commercializzazione di shopper illegali da parte della criminalità organizzata, nasce dalla voglia di riscatto di figli di vittime della criminalità organizzata che hanno saputo trasformare il loro dolore in impegno».

Oltre all’esercente, anche il consumatore può contribuire alla lotta all’illegalità. Come? Scegliendo di utilizzare un sacchetto che rispetti l’ambiente sia nella sua produzione che nel suo smaltimento, al fine di arginare un giro illecito d’affari pari a 400 milioni di euro all’anno.

Un sacchetto conforme alla legge deve riportare:

  • la scritta “Biodegradabile e compostabile
  • la citazione dello standard europeo UNI EN13432
  • il marchio di un ente certificatore