Sacchetti illegali nella puntata #dimartedì su la7

 

Si è tenuto ieri, martedì 11 aprile 2017, l’appuntamento settimanale con la trasmissione “DiMartedì”  su LA7 condotta da Giovanni Floris.

Durante la puntata si è parlato del problema dei sacchetti della spesa illegali e su come riconoscere quelli che rispettano la legge. Tra gli intervistati erano presenti Rossella Muroni e Stefano Ciafani di LegambienteEmmanuela Bertucci di Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori).

Il servizio (dal minuto 02:01:40) si apre con una domanda che in molti si pongono: come mai il fruttivendolo e l’alimentari ‘sotto casa’ danno ai clienti ancora sacchetti della spesa illegali?

Nel servizio Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente, spiega come riconoscere i sacchetti a norma attraverso 3 semplici accorgimenti:

  • il rumore del sacchetto: i sacchetti fuorilegge sfregandoli fanno molto rumore rispetto ai sacchetti compostabili
  • il tatto: i sacchetti compostabili al tatto sono molto più morbidi rispetto a quelli illegali
  • i marchi di certificazione: i sacchetti a norma devono avere il marchio di un ente certificatore

Le certificazioni stampate sui sacchetti che ne garantiscono la conformità:

certificazioni su sacchetti a norma en13432

Le diciture più comuni che si possono trovare negli shopper fuorilegge:

  • solo la scritta “Biodegradabile”: solo Biodegradabile non basta, deve essere scritto anche Compostabile
  • nessuna scritta nel sacchetto
  • “plastica riutilizzabile, riciclabile, degradabile”: qui manca la parola più importante “Compostabile”
  • “imballaggio destinato all’uso interno, non per asporto merci”
  • “shopper ecologico”

Resistenza a confronto

Per quanto riguarda la resistenza degli shopper mettiamo a confronto le prestazioni tra sacchetti biodegradabili e compostabili in Mater-Bi e sacchetti prodotti con altri materiali (fonte: http://materbi.com/solutions/la-spesa/)

 

Durante la trasmissione Rossella Muroni, presidente di Legambiente, ha così commentato “È un problema grave anche perchè il nostro Paese è stato il primo a bandire i sacchetti di plastica (la legge è entrata in vigore il 24 marzo 2012 e il regime sanzionatorio l’11 agosto 2014); eppure la metà dei sacchetti in circolazione sono ancora illegali e vanno ad alimentare e arricchire la criminalità organizzata“.

legambiente e aduc parlano di sacchetti a norma di legge

“È un mercato illegale che oltre a non giovare all’ambiente, non giova neanche ai fornitori che usufruiscono di questi sacchetti che pagano anche ad un prezzo maggiore. Le norme ci sono, le sanzioni ci sono, quello che manca ad oggi è il controllo capillare. E in questo anche noi possiamo fare la nostra parte, segnalando il problema” ha commentato Emmanuela Bertucci, avvocato di Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori).