A tradire gli esercenti l’insolita consistenza degli shopper, rivelatisi poi illegali
Ammonta a otto tonnellate il materiale di shopper contraffatti sequestrato dai Carabinieri Forestali del Gruppo di L’Aquila e Roma in seguito alle perquisizioni di 30 negozi nei capoluoghi di regione abruzzese e laziale.
Le perquisizioni, ordinate dall’Autorità Giudiziaria, hanno portato alla confisca dei sacchetti contrari alla normativa UNI EN 13432, contestando a 19 persone le fattispecie, previste dal codice penale, di vendita di prodotti industriali con segni mendaci e gestione illecita di rifiuti.
Le operazioni, coordinate dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, e favorite dall’Interpol per il contrasto allo sversamento di rifiuti, hanno condotto il Nucleo di Polizia Ambientale e Agroalimentare Forestale (Nipaaf) dell’Aquila ad individuare shopper dalla consistenza sospetta.
Nonostante le diverse scritte che ne attestavano la biodegradabilità e compostabilità, le analisi chimiche hanno rivelato la natura polietilenica del materiale e quindi fuori norma per l’utilizzo cui i sacchetti sarebbero stati destinati.
Ma quali caratteristiche deve avere un sacchetto conforme alla legge?
Deve riportare:
- la scritta “Biodegradabile e compostabile“
- la citazione dello standard europeo UNI EN 13432
- il marchio di un ente certificatore